I luoghi della Fòl Fest

Ex-azienda agricola che riforniva l’Ospedale Psichiatrico, oggi questo spazio è gestito dalla Cooperativa Sociale Il Margine ed è rivolto a ragazzi con disturbi nello spettro autistico e adulti in condizioni di fragilità. All’Orto che Cura si rovescia la prospettiva: la persona, da bisognosa di cure, si fa dispensatrice di cure, per la natura che la circonda e per la comunità tutta, che può finalmente godere dei frutti di una terra trasformata da luogo di contenimento a luogo di libertà. Qui la squadra la fanno tutti: chi c’è stato, chi c’è e chi arriverà, chi ci lavora, ma anche chi passa per ritirare la spesa e finisce per aiutare con la terra, chi passa solo quando c’è festa, e chi poi torna e resta.

Sul Chiostro piccolo, si affacciano la chiesa della Santissima Annunziata e la Casa del Priore. È un chiostro minore destinato ai conversi. È detto anche “Cortile dei Vini”, perché nei suoi sotterranei venivano conservate le botti dei vini. Il Chiostro piccolo è stato restaurato nel 2014. Le opere di restauro hanno portato alla luce affreschi raffiguranti simbologie religiose, che sormontavano le porte delle celle. Di una di queste celle possiamo vedere il pavimento originale ed un passavivande utilizzato dai certosini. Nel Chiostro minore, si trova una sala denominata Aula Hospitalis, che in periodo manicomiale era utilizzata come sala di rappresentanza dal direttore. Sulla volta vediamo tre affreschi: Dio (l'eterno), San Bruno in preghiera ed un'Annunciazione. In questa sala erano conservati i vasi della farmacia del monastero, manufatti risalenti alla prima metà del Settecento. Commissionati in un lotto unico, erano bianchi e azzurri, di forma e dimensioni differenti a seconda dell'erba che contenevano. Oltre a un’indicazione sul loro contenuto, era anche riportato il logo CART ed un'Annunciazione. Purtroppo, questi vasi sono stati rubati nel 1991.

Il Chiostro grande costituiva l'elemento centrale della vita del monastero certosino. Era lo spazio riservato ai monaci padri, coloro che vivevano nella più severa clausura, ma veniva anche utilizzato per lo spaziamento (passeggiata settimanale dei monaci effettuata a coppie e unico momento di socializzazione). Sostenuto da 112 colonne in pietra di Chianocco (marmo locale con striature giallo paglierino), questo chiostro era circondato da celle che sono state abbattute nella seconda metà dell’Ottocento per far posto ai padiglioni a pettine utilizzati per ospitare i malati del Regio Manicomio. Al centro del chiostro c'è un pozzo, simbolo del sacramento battesimale. In alto, il cielo a cui sono rivolte le preghiere dei Certosini.

Edificio facente parte delle Ville della Regina, Villa 5 è stata ristrutturata tra il 2003 e il 2004, diventando uno spazio attrezzato per accogliere, ospitare e produrre cultura e formazione. Immersa nel verde del Parco, Villa 5 è un luogo versatile, strutturato ed attrezzato con particolare cura per sfruttare al massimo il potenziale creativo e rispondere alle più complesse esigenze organizzative. Al suo interno convivono diverse realtà: il comitato territoriale Arci Valle Susa-Pinerolo, l’associazione Arci Servizio Civile Piemonte, la cooperativa Atypica (che gestisce un progetto di social housing e un asilo nido) e il Centro Donna (che si occupa di ascolto e accoglienza di donne vittime di violenza).

Piazza della Pace è la parte centrale del Parco, meglio nota col nome di Vascone. È un’area rotonda lastricata di cemento posta un po’ più in basso del livello del prato; la circonda un muretto reso vivace da graffiti colorati. Ricorda un anfiteatro, e in un certo senso lo è: gruppi di persone di tutte le età siedono sul muro per guardare chi si esibisce nell’”arena” giocando a basket, o piroettando in bici o sullo skate. Il 21 settembre di ogni anno vi si celebra la Giornata della Pace. Un tempo, lo spazio era una vasca di raccolta per l’acqua piovana che sarebbe servita a innaffiare i terreni.

L’edificio sorge nel 1897 come luogo adibito al lavaggio dei panni per l’Ospedale psichiatrico di Collegno, e arriva a lavare fino a 97.000 capi al mese, per i degenti e il personale medico. La struttura viene chiusa nel 1978, dopo oltre 100 anni di attività, in seguito alla promulgazione della Legge Basaglia. Nel 2004 inizia la sua ristrutturazione, terminata quattro anni dopo con l’inaugurazione della nuova Lavanderia a Vapore, che diventa un centro di eccellenza regionale nell’ambito della danza. Oggi è affidata alla Fondazione Piemonte dal Vivo, capofila di un progetto volto alla valorizzazione e riconfigurazione degli spazi dell’ex ospedale, intesi non soltanto come luogo di programmazione teatrale, ma anche e soprattutto come luogo abitato dagli artisti e dalla comunità.

Il complesso Villa della Regina Margherita, che consta di otto edifici, viene costruito tra il 1931 e il 1940 sul modello della garden city inglese. La Sala del Consiglio Comunale Cittadino si trova all’interno della Villa Comunale, già Villa 7, restaurata nel 2000. Vi sono stati trasferiti anche gli uffici comunali del Settore Politiche Educative, Settore Politiche Sociali, Settore Giovani, Sport, Pace e Associazionismo e Settore Lavori Pubblici.

L’edificio era la cappella delle Ville Regina Margherita all’interno del Complesso dell’Ospedale Psichiatrico. Viene adibita nel 1991 a sala espositiva, ospitando, tra le altre, mostre su Marc Chagall, Marino Marini, Goya, Umberto Mastroianni, George Rouault e i torinesi Carena, Sciavolino, Grosso e Soffiantino. La Città di Collegno, in collaborazione con l’Associazione Culturale Gli Argonauti, vi organizza un concorso di ceramica artistica con cadenza biennale. Il Fotogruppo L’Incontro vi organizza invece la rassegna fotografica Soggettiva.

Inaugurato nel 2011, l’Auditorium “Giovanni Arpino” di Collegno nasce dalla riqualificazione dell’ex piscina della Scuola Primaria Fratelli Cervi, nel cuore del quartiere Terracorta. Questo luogo, oggi centro culturale, sorge in un’area costruita negli anni ’50 su terreni della Cascina Terracorta. Qui, anche alcuni pazienti dell’Ospedale Psichiatrico, impegnati in ergoterapia, contribuirono con il proprio lavoro alla nascita del quartiere. Pur fuori dal manicomio, Terracorta conserva dunque un profondo legame con la sua storia.

La Fòl Fest si trova a Collegno (TO).
Qui trovi tutte le informazioni che ti servono per arrivare al festival.

IN AUTO

Da Tangenziale nord: prendere A55/E64 in direzione di SP24 Collegno;
uscire verso Statale 24/Pianezza/Collegno/Del Monginevro;
prendere via Venaria e poi via Martiri XXX Aprile fino alla destinazione.

Da Tangenziale sud: prendere A55/E70 in direzione Corso Francia;
prendere l’uscita TORINO Corso Francia/RIVOLI Cascine Vica;
seguire indicazioni per Parco della Certosa Reale (Collegno).

Il parco dispone di parcheggio sia lato via Martiri XXX Aprile sia lato Corso Pastrengo.

PERCORSO CITTADINO

Collegno si trova a ovest di Torino.
Seguire Corso Francia, prendere Via XX Settembre e Via Martiri XXX Aprile fino alla destinazione.

Il parco dispone di parcheggio sia lato via Martiri XXX Aprile sia lato Corso Pastrengo.

CON MEZZI PUBBLICI

Prendere metro direzione Fermi fino al capolinea;
prendere bus 33 o 76 e scendere alla fermata Certosa;
prendere treno per Collegno.

Il parco è a pochi minuti a piedi.